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martedì 24 aprile 2012

Vale la pena di parlarne

C'è talmente tanto grigiume, qui nella Grande Prugna, che quando c'è una nota di colore, vale la pena parlarne e diffonderla.
Parlo del progetto Esco ad Isola, http://www.escoadisola.it, grazie al quale la Stazione Ferroviaria di Porta Garibaldi è stata riqualificata con murales-graffiti-opere, non saprei come definirli, tranne che sono bellissimi.

L'idea nasce a Maggio 2011, quando i giovani volontari di Nuova Acropoli iniziano a chiedersi come migliorare quel sottopassaggio della stazione nel quale si trovano a passare per raggiungere la loro sede. Come dire, non lasciamoci mangiare dal grigio. Grazie al cielo il Gruppo Ferrovie dello Stato ha reagito positivamente (in fondo hanno proposto loro di imbiancare aggratisse) e così il progetto ha preso vita.

Lo so che ve lo sto dicendo in ritardo, ma vi giuro che io passo da quella stazione tutti i santi giorni lavorativi e non è stata fatta nessuna comunicazione in Stazione. Per caso ci siamo accorti delle opere sul binario 20 (sono verso il fondo)  e, sempre per caso, un giorno sono passata dal sottopassaggio centrale, mentre aspettavo l'ennesimo treno in ritardo.

Le opere si trovano sul sottopassaggio centrale, sugli accessi secondari ai binari 14-20 e sul binario 20.

Questa è la mia opera preferita:

Big Bad Wolf
di Massimo Mion, Poggitudine, Anakin, Dauidi

A me piace Cappuccetto più del Lupo, ma vabbeh.

Accanto a queste opere, possiamo trovare anche le manifestazioni spontanee degli artisti EI, ovvero gli Emeriti Imbecilli, quelli che si sentono autorizzati a imbrattare le case e i muri di chiunque per il solo fatto di avere una bomboletta spray e un dito indice. Non sono contraria ai graffiti, nemmeno a quelli che non capisco, sui treni li trovo decorativi, TRANNE quando coprono il finestrino e mi impediscono di capire a che fermata sono. Sapete com'è, se in periferia scendi alla fermata sbagliata, passa un 'ora prima che ti ritrovi a quella giusta. Il messaggio per gli EI è: imparate, 'gnurant. E, se lo fate a casa mia, quel ditino indice potrete infilarvelo dove dico io, grazie al fatto che sarà staccato dal resto del corpo.

lunedì 16 aprile 2012

Fuga d'ammmòre

Prima che il tempo ci regalasse questo rigurgito d'inverno, sono stata rapita dal Cavaliere Impavido per una fuga romantica di quattro giorni. Era il suo regalo per il mio trentennesimo compleanno.
Come mai ci ho messo tanto a scrivere il post? Beh, ve ne renderete conto scorrendo, questo è il mio primo post con foto originali da me medesima prodotte. Uno sforzo sovraumano. Quando si è fidanzati, con una macchina fotografica in due, bisogna aspettare di tornare a casa, aspettare che lui scarichi le foto, vederle, sceglierle, e implorarlo di fare quelle magie che sa fare solo lui con fotosciòp. Io ci provo da sola, ma dopo le due funzioni base, lui mi guarda come guarda il suo cane (con tanto affetto, ma un po' di compassione) e prende il controllo del Mac.

Detto questo, sono stata per quattro meravigliosi giorni chiusa in una Spa in TrentinoAlto-Adige (che poi s'offendono), senza mettere piedi fuori dall'hotel. Il tempo è stato generoso, molto soleggiato, tanto da permetterci di girare in costume all'esterno. Mi sono perfino quasi abbronzata, raggiungendo il massimo della colorazione per quest'anno: il bianco meno pallido. La vista sulle montagne era veramente da pensieri profondi, tanto che il Cavaliere Impavido ha partorito uno dei suoi pensieri più seri: "C'è più Dio in cima alla XXXX che in tutte le chiese in cui mi hanno trascinatosono stato." E io gli dò ragione. XXXX è una montagna vicino a casa nostra.

Vista dal giardino della Spa su quello-che-credo-che-sia il parco dello Stelvio


Sono stata a Naturno, ridente micro-paesino tra Merano e il passo dello Stelvio. Vi lascio immaginare le mie giornate tra centro benessere, saune, sale relax e buffet. Ho passato più tempo sdraiata che in piedi, in tutti i sensi che riuscite a immaginare.

Naturno city

I vantaggi di soggiornare in Alto-Adige sono diversi, tra cui il fatto che è frequentato, soprattutto in bassa stagione, principalmente da Tedeschi e Svizzeri, di età medio-alta. Niente bambini urlanti o italiani baracconi. Unica fonte di fastidio: un gruppo di 6 cougar tedesche che cercavano di irretire il sommelier-figlio dei proprietari, che vestiva il suo -evidentemente- primo abito ufficiale con una non-non-chalance tipica dei ventenni che mettono la camicia solo ai matrimoni.
I popoli germanici hanno dei ritmi di vita completamente diversi dai miei, quindi non mi è mai capitato di trovare saune sovraffollate, palestra ripiena o coda al buffet. Sincronismo perfetto.

Il resort era a 4 stelle + , con una formula 3/4. Ve la voglio raccontare perché è la prima volta che mi capita:
- colazione dalle 8 alle 12, e non, come negli hotel dei poratchi, alle 10. Questo diventerà un requisito ufficiale di ogni mia altra vacanza, visto che prima delle 9.30 non mi alzo neanche sotto bombardamento. Io ci provavo a fare la brava, mangiando yoghurt e frutta secca, ma poi passavo davanti al reparto crepes e waffle, e me ne cadeva sempre uno nel piatto... C'era poi tutta la parte di salato per i crucchi, inclusa una bottiglia di prosecco sempre a disposizione. Alle 9 del mattino. Indovinate chi ho visto rifornirsi? Esatto, le cougar di qui sopra.
- light lunch dalle 12 alle 16. Insomma, con tutte quelle saune, non si vuole rischiare che qualcuno svenga per la fame. Ecco quindi un buffet di torte, frutta, e, a random, ravioli o pasta. Sì, avete capito, dolci e frutta e roba in brodo. Megamix da paura.
- cena à la carte con cucina tipico-sperimentale (cioé risotto al formaggio della zona e vino tipico, ma servito in porzioni minime e impiattato come un quadro di Cezanne). Ricordatevi che loro usano il dado come noi Lùmbard il sale, quindi preparatevi a dei sapori forti.

Il servizio era ottimo, il cibo molto buono, la tranquillità palpabile... unico neo? Come spesso succede nella zona del Trentino A.A., è tutto perfetto tranne l'uso spregiudicato della lingua italiana. Vi è mai capitato di dover prenotare dalla versione italiana di un sito tedesco? Sembra scritto da uno psicopatico sotto effetto di ecstasy. Ecco, tutto quello che era scritto in italiano era così, dal documento con tutte le informazioni in camera, alla traduzione dei piatti al buffet. Al menù delle acque (sì c'era un menù delle acque)  mi sono sentita in dovere di fare una foto per voi, perché si raggiungono picchi inauditi.

venerdì 6 aprile 2012

Back to basics

--- Attenzione: questo è un post ad alto contenuto di estrogeni. Uomini, non vale la pena di andare fino in fondo. E no, non è scritto in sanscrito, è solo come quando voi parlate di  Suzuki 1000 ottomila cavalli versione sarcazzo eh? ---

Dopo il primo post sui prodotti Maddài, ho scoperto che c'è gente che non ne sa veramente a pacchi e, incredibilmente, che mi ha chiesto dei consigli. A me? Io non ho consigli da dare, il massimo che posso fare e condividere quello che faccio io. Quindi ecco il mio post sulla base del make-up, sulle fondamenta, sulla rampa di lancio, secondo la mia personalissima opinione.

Prima che anche a una sola di voi venga in mente di prendere sul serio quanto segue, vi prego di leggere il mio cv: ho imparato a truccarmi guardando la mia mamma. Fine. Stop. Questa è tutta la mia esperienza. Potreste sempre soppesare questa informazione con il fatto che guardavo la mia mamma negli anni '80 e '90 e sono sopravvissuta egregiamente. Anni '80, ho detto, quelli in cui si faceva uso smodato di ombretto fucsia e azzurro puffo insieme. E anni '90, quelli in cui la matita più scura sul contorno labbra era talmente un must che c'è gente che se l'è tatuata. E mo' te la tieni!
Quindi, riassumendo: non sono una professionista, non ho fatto corsi, non so truccare altro che me stessa. Non ho mai pensato di essere particolarmente brava finché qualcuno mi ha detto che ho una pelle bellissima. Che non è vero penniente, quindi significa che maschero bene.

Fatte le dovute premesse, potete leggere il seguito.

Iniziamo con qualche regoletta:

giovedì 5 aprile 2012

Vita da bus e metodi educativi

Ieri sera sulla 50 (per i non Bauscia: è una linea di bus di Milano).
Nello spazio dedicato, ci sono due signore con bambino/a in carrozzina/passeggino + bambino/a di 3/4 anni seduti a fianco.
Il bambino di 3 anni fa i capricci ripetendo la stessa frase a nastro e scalciando. Va avanti per tre fermate.
La signora che io penso sia la mamma lo ignora.
Io penso: "Ma tu guarda che tempra 'sta mamma che ignora i capricci invece di assecondarli o di diventare isterica pure lei..."
Il bambino, a un certo punto, si distrae e smette.
"Vedi che aveva ragione a ignorarlo?"
La bambina a fianco gli fa notare il parchetto fuori dal bus. Il bambino attacca: "VOGLIOANDAREAIGIARDINI!VOGLIOANDAREAIGIARDINI!VOGLIOANDAREAIGIARDINI!"
La signora che io penso sia la mamma lo ignora.
"Certo che se tuo figlio comunica solo per capricci..."
A un certo punto,  nel mezzo del capriccio, il bambino chiama la mamma con la mano. (Lei ha i capelli lunghi fino a metà schiena, quindi la mano del bambino si appoggia sui capelli. Ma questo l'ho ricostruito dopo).
Parte lo schiaffone. Non forte, ma non finto.

Lo sappiamo tutti che Licia era un pezzo di pane,
quindi devi proprio "averglielo tirato fuori" lo schiaffone, Mirko!


"mmm..meritato."
Parte l'urlo: "Non farlo MAI PIU'!!!"
"i capricci?"
"NON TI PERMETTERE MAI PIU' DI TIRARMI I CAPELLI!!!" Pausa.
"Cioé, si è preso uno scapaccione per quello? NON perché ci stava stracciando i coglioni da 5 fermate? E ci credo ch..." "TI SPACCO LA FACCIA SE TOCCHI I CAPELLI DI NUOVO ALLA ZIA!!!"
E qui è partita una levata di sopracciglia nel raggio di tre metri tra tutti i passeggeri.

Ora, io, da figlia, sono a favore dello sculaccione educativo. So che molti non sono d'accordo. Io nella mia vita ne ho presi, non molti, non molto forti, ma mi hanno fatto crescere. Poi possiamo discutere per anni sul troppo e sulla violenza. E non mi permetto di giudicare l'operato dei genitori perché non ho figli. Ma una zia non può mettere le mani su un nipote. Sarà che le mie zie sono tutte buonissime. Non sono così tutte? E una mamma non può lasciare non uno, ma ben due bambini, in mano a una zia isterica. Ma soprattutto, volevo lanciare un messaggio alla signora in questione:

"SIGNORA, NON SI PREOCCUPI, CHE I SUOI CAPELLI FACEVANO GIA' SCHIFO!"

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