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lunedì 22 ottobre 2012

Brevi messaggi di follia quotidiana


Nel week-end fatto cambio dell'armadio. Stop

Stanca, ma felice. Stop

Buttato un botto di roba. Stop

Ammesso con me stessa che in quella taglia non ci rienterò mai più, salvo dieta da appendicite. Stop

Ora, guardando l'armadio, non mi vengono più i brividi di freddo. Stop

Appena finito, è tornata l'estate. Stop

Ma vaffanculo.

giovedì 11 ottobre 2012

50 sfumature di rosso


Naaah, non è quello che la metà di voi sta pensando.
Sì, è quello che sta pensando l'altra metà.

Non parlerò di un libro (o tre, a seconda di quanto ci vogliamo male) che mi rifiuto di leggere.
Posso affermare tranquillamente che non sono per niente snob nella lettura: leggo di tutto, da Sophie Kinsella a Bulgakov, da Kay Scarpetta a Bukowski. Senza necessariamente capire tutto, però non mi dò limiti. Ho molto tempo a disposizione, viaggiando in treno, quindi consumo pagine a volontà. Di solito scelgo i libri in biblioteca in base al titolo e alla copertina, quindi non sono ufficialmente una difficile.
Ma questo no.
Cinquanta sfumature di come anni di lotte femminste possano finire nel cesso, non ce la posso fare.
Non è per la trama, è per la campagna di marketing che ci ruota attorno. La trama è banale, dagli estratti che ho letto la scrittura stessa usa termini banali (possibile che i capezzoli possano solo inturgidirsi?). E' per il successo che ha avuto.
Alle donne piace il sesso. Sai che scoperta. Alle donne piace leggere di sesso, la Harmony ne sa qualcosa. Ma io esigo che sia scritto bene. Anni fa, quando GQ era ancora un mensile per uomini con le palle, sotto la direzione di Michele Lupi, venne introdotta una rubrica di racconti erotici più o meno spinti. Bastava una pagina sola e SBAM! Non era il caso di produrre una trilogia di banalità.
E vogliamo ricordare il successo de I Pilastri della Terra di Ken Follett? Qualcuno ricorda la trama o l'ambientazione? No, solo che c'erano delle scene da paura. Perciò Mr E.L. James non ha inventato nulla di nuovo. Ma il suo ufficio marketing sì. Più che un caso editoriale, ha creato un caso di marketing: come immettere sul mercato e vendere milioni di copie di nulla.
E la figura da piccola casalinghe frustatefrustrate che vogliono farci fare mi fa parecchio incazzare. Ad aggiungere la ciliegina sulla torta, queste ohibò casuali dichiarazioni delle nostre vippette locali su come-dove-perché-con-chi fanno sesso. In particolare le madri di famiglia. Avete notato il fiorire di dichiarazioni puntalmente riprese dalla nuova frontiera del gossip, Corriere.it? Lorella Cuccarini, tu quoque ti sei prestata al gioco. Hai 4 figli, immaginavo che non fossi vergine. Tu, mia musa e sogno della mia infanzia, cadere così in basso... Antonellina, sei tanto cara, ma la visione di te vestita di latex mi fa accapponare la pelle. Soprattutto se poi con le stesse mani arrotoli i tortellini su Rai1 oppure fai cantare i bambini la sera. Brrrr! E grazie, girazie! Justine Mattera per averci rivelato che stai con tuo marito a forza di pompini.

Quindi, il tema del post è un altro.

martedì 2 ottobre 2012

Ditelo alla sposa

E' arrivata anche la versione italiana di "Non ditelo alla sposa" (il martedì su Lei, canale 127 di Sky e in replica su La7, il martedì alle 23 dichiarate, 23.50 effettive).

Prima di cominciare a (s)parlare del programma, vorrei enunciare il mio curriculum. Mi sento titolata per parlare dell'argomento perché ho maturato una certa esperienza, dopo avere visto le mie amiche sposarsi una a una, nei modi, giorni e mesi più improbabili, incluse le versioni "a sorpresa" e "non te lo volevo dire ma mi sono sposata". Ho visto la versione UK e irlandese su Rai5, più tutte le trasmissioni possibili e immaginabili su Realtime sull'argomento e il sabato mattina faccio colazione davanti a WeddingTv guardando i filmati dei matrimoni altrui. Al momento sono in bilico tra la nausea, la voglia di non farlo MAI e la voglia assurda di sposarmi domani. E' un bel dilemma, ma questo non è il tema del post.

Per chi non conoscesse il programma, in ogni puntata la produzione separa una coppia di promessi sposi e fornisce lo sposo di15.000 Euro per organizzare il matrimonio in 3 (sì, tre) settimane. Nel budget ci deve stare tutto: catering, abiti, fotografo, fiori...e qualsiasi cosa vi venga in mente (cioé molto poco altro). Gli sposi non possono sentirsi durante l'organizzazione e la sposa è ignara di tutto fino alla fine. La puntata ruota quindi attorno al dramma esistenziale dello sposo che non sa gestire un budget e non conosce la sposa, e la sposa che vive nell'ansia per tre settimane.

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