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lunedì 3 settembre 2018

La verità, vi prego, sulla gravidanza


Questo post è dedicato specialmente alla @lazitellaacida, che è stata molto trasparente sulla sua gravidanza, dimostrando come non per tutti sia uno stato di grazia perenne. Per la nostra generazione, cresciuta a film di Jennifer Lopez e puntate di Beautiful, l'immaginario collettivo della gravidanza, del parto, e di quello che succede dopo, è tutto un ammasso di cuori, fiori, ammòre.
Tutti si aspettano quello, e nessuno ti dice il contrario. Oggi voglio essere anche io trasparente, senza nessun intento di spaventare, solo con la voglia di diffondere su internet pagine sensate sulla gravidanza.



Che, circa al 4^ mese, ha già ampiamente fracassato i co****ni.
La gravidanza umana dura circa 5 mesi di troppo, anzi 6.
E qui arriva il primo falso mito.

La gravidanza non dura 9 mesi

Questa è una balla colossale.
E neanche 10, cioè i mesi che, di norma, porti quell’esserino vitello dentro di te.
Quello che succede con il parto è che tu espelli il melone, ma non si torna al mondo pre- gravidanza, in particolare il tuo corpo.
Per i mesi successivi sei in un limbo di merda in cui non stai nè nei vestiti normali, nè in quelli pre-maman, perché la pancia si sarà sgonfiata e le tette esplose. Che fai, compri altri vestiti che userai pochissimo (pensi, illusah)? Naaaah. Risultato: altri mesi vestita di merda aspettando il giorno in cui rientri nel tuo, ormai vecchio di due anni, armadio. Per inciso, io, dopo 15 mesi, sto ancora aspettando quel momento, ma questo è un mio problema.

Dopo il parto, il tuo assetto ormonale passerà da “impazzito” a “fuori controllo”. Se anche sei stata graziata nei mesi precedenti, pelle, capelli, unghie (madonna che bei capelli avevo in gravidanza, se ci penso piango)... va tutto a puttane. Ma tu stai vedendo solo dottori per il bambino, quindi nessuno si cura di te, tranne la tua amica Sara, la parrucchiera. Per questo prenota dalla parru un appuntamento nelle settimane successive, no matter what. Io ho risolto prendendo gli stessi integratori che si danno alle donne in gravidanza, su consiglio della farmacista. Non dò consigli medici, solo avvisi.

Se ti scappa la pipì, falla

Anche se l’hai appena fatta, se ti sembra che forse forse ti scappa, falla!
Non è una impressione come quando sei incinta, è vero.
I primi giorni in ospedale non avevo il bambino in camera, quindi ho dormito 6/7 ore la prima notte. Mi sveglio e penso “Ehi mi scap...” troppo tardi. Non mi scappava più.
E anche se recuperi rapidamente la funzione base, anche se hai allenato il pavimento pelvico prima, anche se sei Serena Williams come genere di allenamento fisico, dopo mesi, la prima volta che correrai, camminerai veloce, salterai la corda, aspettati delle sorprese. Soprattutto perché hai degli obbiettivi sportivi, come mi sembra di capire.
Nel mio caso, quando sono rientrata al lavoro dopo 8 mesi, una mattina ho dovuto scegliere se prendere il treno correndo o farmela addosso. Ovviamente ho scelto la dignità.

Ci saranno giorni di merda

I primi di sicuro. Per sicurezza, scegli una dieta liquida nei primi giorni post-spagnottamento. Feedaty, un po’ di minestrone di verdure non ti farà male. Il resto sì, in tutti i sensi.

Ma veniamo agli argomenti seri.

Spagnottare

Se intervisti 10 donne, avrai 10 racconti diversi. Non lo fare. Per di più, tutte le mamme sono così prodighe nel raccontare il loro parto. Sai perché? Perché non se ne parla mai. Non ne parlerai con tuo marito, che ha assistito al tuo sfacelo morale e fisico. Non ne parlerai con la ginecologa che ti ha seguito prima, non ne parlerai con i medici che ti hanno seguito in ospedale. È come una cosa che tutti danno per scontato. È successo, vai oltre. Invece a te servirà parlarne per metabolizzarlo. Dovrai trovarti una analista o una amica sadica per parlarne. Altrimenti entrerai solo in una nuova dimensione, dove ti basterà scambiare lo sguardo con un'altra mamma e pensare "Lei sa." ma nessuna parola sul tema.

Se le altre donne che conosci sono oneste, i loro racconti hanno tutti una buona dose di orrore. Se non vogliono spaventarti, ti dicono “tanto poi si dimentica”.
Diciamo che dopo un mesetto il tuo corpo non riesce a ricordare quel dolore. Ma la tua mente ricorda come ti sentivi, la paura dell’ignoto, il dolore che non sai se è appena iniziato o è al limite.
La mia gine dice che le donne alla seconda gravidanza, intorno al 9 mese sbarellano. Perché sanno.
Quindi non dimentichi proprio del tutto.
Io non ho subito grossi traumi fisici nella vita, posso dire che questo è stato il dolore più forte, che si sopravvive, e che però ti segna.
Esempio? Se vedo una scena violenta in un film e mi immedesimo, non importa se uno prende una tranvata* (=botta colossale) in faccia, a me fa male la patata. Giuroh. Se mio figlio cade e si fa male, male alla patata. E via così. La zona resta, come dire scottata.

E poi la seconda balla colossale: appena vedrai tuo figlio, sarà subito ammmòre. Non nel mio caso, e mi sono anche sentita una brutta persona per un po'. Non ho sentito le campane, non ho pianto, non ho visto gli uccellini e i cuori. Mio marito piangeva, questo stato dolcissimo, io sentivo solo un gran SOLLIEVO. Perché il dolore era improvvisamente finito, perché le ore di paura che avevo passato (poche per la verità) erano dietro le spalle, perché finalmente vedevo questo fagottino tanto atteso. Ma dire che l'ho amato come quando hai un colpo di fulmine, sarebbe mentire. Amo mio figlio sopra ogni cosa, ma è un rapporto che si è costruito nel tempo, non ti arriva il love-pack insieme al piccolo.

Cose che non potrai mai più fare

E non per via delle esigenze del bambino, come uscire a cena, ma perché sarai diversa tu.

Guardare un film/fiction/spettacolo in cui i bambini vengono maltrattati. Anche gli animali. Ma anche gli adulti. All’inizio piangerai, magari poi non piangerai ma ti sentirai comunque male. Anche se è Un Posto al Sole.

Guardare video in cui ci sono bambini che stanno male davvero. Le notizie sul Corriere, le pubblicità delle Ong dove ci sono bambini che soffrono, ti porteranno via l’anima. Perché mentre tu stai facendo il possibile per dare una bella vita al tuo bimbo amato, accudito e circondato da benessere, qualcuno invece soffre. (Momento aprite il portafoglio, qui)

Naturalmente, durante i 9 mesi ti sarai fatta delle idee su che tipo di mamma vorrai essere, dalle cose pratiche a quelle più filosofiche. Sii pronta a rivedere tutto, a fare dei cambiamenti in corsa, a esse diversa da quello che ti aspettavi e a rendertene conto solo dopo mesi. Per esempio, tuo figlio potrebbe non voler essere fasciato e lanciare le coperte a una settimana di vita. Oppure "no ciuccio, stai SCHERZANDO?" ma se è l'unica cosa che lo placa, subito dopo due giorni di vita. Saluta la coerenza alla prima contrazione e diventa amica della flessibilità mentale.

Cose che vorrai fare ardentemente

Ritornare al tuo equilibrio. Dopo l'ultimo mese passato a casa, forse con qualche acciacco, ma fondamentalmente a fare un cazzo (sei sei una dipendente come me), improvvisamente in 24 ore (o 3) la tua vita sarà stravolta. Io ho cercato disperatamente la normalità, cercando nelle pause dei pasti del nanetto di fare cose normali: la doccia, i pavimenti, guardare una puntata di qualcosa. Mi sono aggrappata alle abitudini per dare al mio cervello un ordine di cose da fare no-brain.

Sei in un corpo che non riconosci, in una situazione completamente nuova, magari da sola per ore.
Tutti i tuoi punti di riferimento (te stessa, la persona che conosci meglio) sono saltati. Se il bambino piange più del solito, ti farai mille paranoie.  Sono normali, ma anche destabilizzanti.
Se non hai nessuno vicino, telefona a qualcuno. La gente non ti telefona per paura di disturbarti (magari dorme/sta allattando/è impegnata pensano), allora chiama tu. Parla, chiama, facci delle stories, chiamami. Chiama anche le tue amiche senza figli, per sentire gente che parla di concerti e ristoranti, di cose normali. Il mondo non ruota tutto attorno al piccolo.

Tra le cose normali, c'è occuparsi dell'armadio di quel cosino che un giorno ha mille abitini, il giorno dopo non ci sta in nemmeno uno. Provare per credere. E allora ti farai una cultura.

Vorrai scrivere a tutte le aziende che producono body per bambini: perché cazzo mettete delle etichette così lunghe all’interno, che anche se le tagli il moncone resta? Avete provato a indossare voi i vostri prodotti? Le vostre mutande hanno le etichette all’interno forse? Ci credo che i neonati piangono, vivono in uno stato di perenne fastidio. Tra l'altro, perché tutta questa esigenza di segnalare che i vestiti per bambini sono infiammabili? Forse quelli degli adulti no?

Vorrai poi insultare qualsiasi azienda produca t-shirt/maglie/maglioni per bambini senza apertura sul collo: ogni volta che una neo-mamma cerca di infilare uno dei vostri prodotti, un innocente rischia la vita. Avete mai fatto una prova su un manichino? L'estensione deve essere almeno al doppio della circonferenza del bambino, che è praticamente solo testa all'inizio. Il resto sono solo regali inutili.

Un altro messaggio ai produttori di abbigliamento per bambini: potreste allinearvi sulle dimensioni corrispondenti alla stessa taglia? Gia 10 bambini a 6 mesi hanno 6 dimensioni diverse, se i 6 mesi di 4 aziende diverse vestono 4 bambini diversi, comprare on line è come giocare alla roulette russa. Ergo, nessuno compra on line.

Ai siti di abbigliamento per bambini: i FILTRI per sesso signori, SONO LA BASE. Anche i genitori genderless li usano.

Un altro messaggio per le aziende che producono pannolini e salviettine per il culo: è ora di ripigliarsi e produrre solo con materiali biodegradabili. Lo so che ci sono aziende che lo fanno già, ma i pannolini costano quasi il doppio e trattengono meno della metà. E sì, ho pensato per un’ora intera ai pannolini in tessuto, poi ho deciso che volevo una vita e una lavatrice sana. Pampers, Hugghies (i più venduti, che poi sono Procter e Kimberly&Clarks) voi e i neonati inquinate più delle mucche.

Quando il nano sarà cresciuto, per favore contatta i produttori delle scarpe per maschietti con un: EDDAI, un po’ di vita.

Essendo tu una influenzer, potresti anche avere dei risultati.



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