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giovedì 24 maggio 2012

Memorie di una sfiga


Oggi visita dalla dermatologa. Per chi non lo sapesse la mia dermatologa ha i baffi (vedete un ritratto realistico nella foto), ma tant’è.
L’appuntamento è alle 14, in uno studio a (sole!) 4 fermate di bus dall’ufficio.
Sposto la pausa pranzo, avverto il capo e mi imbarco. 

Da brava donnina previdente, ho messo un tacco basso perché c’è da camminare un po’.
A Milano è scoppiata l’estate. Lungi da me lamentarmi, ma se aspettava un giorno in più per me era meglio.

Il bus arriva, ok, sono solo 4 fermate, ma pigiata in mezzo a una mandria di studenti delle scuole medie, sì proprio quelli che hanno gli ormoni a manetta e puzzano come delle capre in mezzo alla stalla. Sì, quelli che sta per finire la scuola, non hanno niente da fare a casa e ciarlano concitati come se avessero ingoiato le pile Duracell. Cè tipaaaa, cè tipoooo…Voglia di adolescenticidio sta'bbona.

venerdì 18 maggio 2012

Riapriamo i manicomi


Da piccola ho avuto poco a che fare con i film dell’orrore. Non c’è stato un Dawson con cui dividere un letto matrimoniale e vagonate di pop corn, i pigiama party a casa di qualcuno degenerati in urla di terrore, serate attorno al fuoco con il viso male illuminato a raccontare storie da brivido…(ma esistono al di fuori dei film?)

Il problema è che la realtà è molto più preoccupante della fantasia. Il mio  nuovo riferimento culturale, Real Time, offre uno spaccato della società attuale che raggiunge livelli di spaventismo inauditi. Sapete qual è il programma che mi fa più paura? No, non Malattie Imbarazzanti. Quello mi fa sentire sollevata e grata che i miei difetti siano tali e non malattie mai sentite a volte incurabili.

Il programma che mi fa veramente paura è Little Miss America. (Lo so che arrivo tardi e su Sky si vedeva già un paio d’anni fa)

Spiegato per gli innocenti: bambine e bambini che partecipano a concorsi di bellezza.
Detto così non sembra neanche grave. E invece.
La realtà è che genitori mentecatti obbligano bambini a partire dai 2 anni a subire delle torture per poi salire su un palchetto e comportarsi come delle scimmiette addestrate.



Se si guardano più di due puntate, spuntano delle costanti: i genitori sono sempre degli obesi, che da piccoli hanno partecipato a dei concorsi, sono cresciuti nel mito di diventare Miss America, poi a 14 anni sono sborigiati* fuori e si sono trasformati in boiler ambulanti. Sono tutti obesi, ve lo giuro, e riversano sui figli le loro ambizioni mancate. Mentre i figli vengono, a suon di dollari, trasformati in mini Barbie, loro sorridono alla telecamera vestiti come se fossero pronti per le grandi pulizie di primavera, struccati e, se possibile, con i calzini bianchi.

mercoledì 16 maggio 2012

Alziamo il volume

In qualità di consumatrice, rivendico il mio diritto a non essere presa per il culo.
Le campagne pubblicitarie dei cosmetici fatte con artifici e poi fotoscioppate E' ORA DI BASTA.
Maggio, a quanto pare, è il mese del mascara. E più scorro le pagine dei femminili, più mi girano i cojones.
Questa per me è pubblicità ingannevole, non c'è altro modo di definirla. Possibile che l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria non se ne sia mai occupato?

Cominciamo con Pupa, che appiccica due tende da esterno alla modella, per un mascara Tempotest


Ciglia finte
Continuiamo con Deborah, che lancia il mascara effetto "Porcellino d'India peloso"

Ciglia finte e pure brutte

giovedì 10 maggio 2012

In tempi di crisi...

...non si butta via nulla.
Se non avete colto dai vari accenni nei post, sono una persona diversamente alta. A casa mia si dice: "Piscinin, bròt e catif!" Piccola, brutta e cattiva. Ma si dice con orgoglio.
Voglio negare di essere brutta, ma confermare di essere cattiva.
Di solito me ne fotto allegramente di avere il torcicollo quando guardo dal basso il Cavaliere Impavido o la Zitella, ma quando vedo certe foto mi viene da pensare.
Quanto sono bassaalta?
Diciamo che se comprassi questo pantalone, con quello che avanza dall'accrociamento dei pantaloni potrei farmici una giacchetta.

Francesco Scognamiglio su Yoox


A maniche lunghe, certo.

martedì 8 maggio 2012

Credevo...e invece

Mi accorgo che uno dei segni dell'età è quando inizi a vedere in giro cose che sono già passate di moda una volta e speravicredevi che non le avresti riviste mai più. E invece.

Ci sono (poche) volte in cui vorresti strozzare la mamma per avere buttato dei capi che oggi sarebbero vintage. Io ho avuto persino una nonna che usava una LV d'annata per fare la spesa al mercato. Al mercato, quello del pesce, dico. Non perché sia ricca e abbia borse firmate da vendere, solo perché era una borsa vecchia che non andava bene per la Messa della domenica. Ho avuto la forza di dirle solo: "Ma...ma...ma nooonna!"

E poi ci sono volte in cui strabuzzo gli occhi rifiutandomi di credere alla realtà.

Tipo:
le calze a rete. (nella vostra testa dovete pronunciarlo come gli Avion Travel in Elisir:)

mercoledì 2 maggio 2012

Prove di resistenza: il trucco ai matrimoni

Questo post è figlio del post sul Cazzomimetto ai matrimoni della Zitella.
Sì, io e lei siamo un'associazione a delinquere.
Ho pensato, se avete fatto trenta sbattendovi a cercare il vestito adatto, non sputtanate tutto con il trucco sbagliato. E, in più, ho un'occasione per presentare dei nuovi prodotti Maddài (la prima puntata è qui)!

Il trucco viene dopo la scelta dell'abito e degli accessori, ma è necessario pensarlo qualche giorno prima per potersi procurare l'occorrente, specie se acquistate online, e prevedere un budget. Il 90% di quello che acquisterete potrete riutilizzarlo (questa è la scusa per giustificare la spesa), ma se non avete nulla, ci vuole un minimo investimento. Eppoi bisogna fare le prove.

La prima decisione da prendere è: andiamo sul sicuro con un trucco collaudato oppure tentiamo l'intentabile? Nel secondo caso bisogna fare le prove. Anche più di una, se vogliamo osare dei colori mai provati. E con indosso il vestito e gli accessori definitivi.

Fughiamo subito ogni velleità da sciuretta: abbinare il colore del trucco al colore dell'abito è passato di moda negli anni '90. Era già fuori moda quando è nata, questa abitudine. Ed era pessima. E' una scelta banale, e grazie al cielo oggi in negozio trovate qualsiasi colore vogliate, quindi, perdindirindina, applicatevi e trovate un colore appropriato. Se non volete fare fatica o non avete tempo, usate un look di sicurezza: due colori di ombretto che sapete vi stanno bene in ogni occasione e che stanno bene tra loro, una tonalità di rossetto che vi dona e via di corsa. Saranno per forza dei colori abbastanza neutri, ma con quelli sarete al sicuro. Al sicuro da grossi scivoloni e dal premio "best invitata più ffigah di tutteh". Certo, se siete figheh naturali, vincerete il premio con o senza make-up.

Ma non è questo il nostro obbiettivo. Qual'è l'obbiettivo quando si partecipa a un matrimonio? Festaggiare? Mmm. Essere felici per gli sposi? Forse. Trovare marito? Fuochino. Dimostrare alla gente del Paesello che quando lavori nella Grande Prugna hai quel non so che? Fuoco. Fare in modo che mentre entri in chiesa/comune il tuo compagno provi a immaginare la scena con te come sposa e non gli venga in mente di scappare? Incendio. Subissare la sposa ed essere la Principessa del Ballo? OH SIIII!!!
Quindi, rimbocchiamoci le maniche, ci vuole impegno.

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