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lunedì 22 agosto 2011

Ho un certo prurito...


...alle mani.
Già, perché vorrei taaanto avere di fronte l'ennesimo idiota pubblicitario ideatore della campagna tv del Tantum Rosa per farmi passare questo fastidio. A schiaffoni lo prenderei.

Dopo anni passati a combattere le donne rotanti della Lines, con Luciana Littizzetto come portavoce della campagna "Le donne con le mestruazioni sono normali", di cui abbiamo un esempio:



Dopo avere spiegato a delle amiche (anche giovani) che ci SI PUÒ lavare i capelli in quei giorni, ecco l'ennesimo esempio di pubblicità-regresso, evidentemente partorita da un uomo che la Gigia non l'ha mai vista.

venerdì 19 agosto 2011

Il mondo gira al contrario

Da corriere.it di ieri (e dal TG di Rai1, per dire quanto siano impegnati nella ricerca di notizie)

La capotreno punita per aver detto «guasto»
Lettera di Trenitalia: sull'Alta velocità usare altri termini

Rendiamoci conto, questi mentono deliberatamente.
E' vietato dire "guasto" sui treni di Trenitalia, soprattutto sui Frecciarossa, bisogna dire "controllo". A me sembra che ci sia una bella differenza linguistica.

C'è perfino un manuale, un manuale scritto, per insegnare ai dipendenti quali termini usare, per il quale è stato scomodato il Dipartimento di studi filologici, linguistici e letterari della Sapienza di Roma. Che immagino non avesse molto da fare e soprattutto qualsiasi finanziamento va bene, perciò ecco un documento redatto su papiro egiziano scritto con pennino e inchiostro.

E chi dice la verità viene multato.

Io sono basita. Sono solo io a pensare che sia assurdo?

A dire la verità, noi pendolari ci eravamo già accorti di qualcosa, visto che di fronte a ritardi epocali e cancellazioni, le cause annunciate all'altoparlante più usate sono:
- ritardo nella preparazione del treno (= il macchinista è andato a farsi un caffè)
- mancanza di materiale rotabile (= si è rotto il treno e non ne hanno un altro)

Mi sembra di capire che Trenitalia sia autorizzata a mentire spudoratamente, cambiando la realtà a suo piacimento.
Buono a sapersi.

Allora anche io, quando non avrò il biglietto, potrò fare un "controllo" per verificare se è nel mio portafoglio, e, se non c'è, dirò che il mio biglietto è "diversamente allocato", cioé ancora presso chi lo vende. E a chi lo nega, multa.

venerdì 12 agosto 2011

Pensieri random*

*Questo blog va in onda in forma ridotta per evidente asciughezza mentale della sua proprietaria. Questo è quello che succede quando non si va in ferie.






David Bechkam disegna una linea per H&M.
David Bechkam  dis...ahahhahahahaha.
Ah, è una linea di intimo. Speriamo nel testimonial della campagna (speriamo che sia LUI.)
In compenso, a onor del vero, adoro le collezioni della moglie. Non sbaglia un colpo, la Vicky.

Kate Moss scrive un autobiografia.
Kate Moss scr...ahahahahahaha.

Linda Evangelista chiede 46.000$ al mese per mantenere il figlio abusivo di François-Henri Pinault.
Ma quanto 'azz mangia 'o pupo?

giovedì 11 agosto 2011

SACRILEGIO

«Dirty Dancing», arriva il remake

Dopo il flop mondiale di Dirty Dancing 2: Havana Nights, (non era bastato?), la notizia sul corriere è che stiano facendo i casting per il remake.

Amiche, so che il mio appello non cadrà nel vuoto.
SE anche voi non volete che le nuove generazioni pensino che Johnny Castle sia Justin Bibier,
SE anche voi pensate che questa sia la mossa più sexy del cinema,

Johhny Castle e Baby (chi ha mai imparato il suo nome?)

SE anche voi avete attentato alla vita del lampadario provando una presa ad angelo in salotto,
SE avete avuto dei problemi seri all'ultimo passaggio in Rai del film, con i doppiaggi rifatti,
SE, perdiana, nessuno mette Baby in un angolo!
per cortesia andate sul sito del corriere e votate: Nessuno, Swayze è insostituibile!

E, comunque, la mia canzone preferita è Hungry Eyes.

E, per quelle due che non lo sapessero, She's Like The Wind era cantata proprio da Patrick Swayze (RIP!)

Ok, adesso faccio un giro su Youtube e piango un po'.

venerdì 5 agosto 2011

Cucina gallica

Come sapete, io odio mangiare da sola.
(Dovete immaginarlo pronunciato come Puffo Scontroso. Io ooooooodio mangiare da sola.)
Ma questo è solo uno dei sintomi del mio rapporto travagliato con il cibo.

Quando ero piccola non mangiavo nulla. Ero un tormento per mia madre.
Lei diceva "Apri la bocca." e io la chiudevo. Roba da mandarti al manicomio.
Ma mamma-führer mica desisteva. Oh no, lei mi apriva la bocca a forza. Che tenera!
Oggi, quando vede che la nipotina di una sua amica non mangia, sorride e dice "Tanto sta bene lo stesso, non bisogna forzarla".
Tante grazie, mamma! Le mie mascelle ringraziano.

Tutto questo cappello introduttivo per dirvi che non ho un rapporto sereno con il cibo. (E' lui che mi odia, non il contrario). Cioé, non è che soffra di disturbi alimentari, solo ho una varietà molto ristretta di cose che mi piacciono.
Tipo che delle verdure faccio prima a dire quelle che mangio di quelle che non mi piacciono.
Tipo che il 90% dei formaggi non mi piace.
Tipo che viviseziono la carne.
Cose così, insomma. Lo fanno tutti. Fino a 15 anni. Io ne ho quasi il doppio.

Il problema principale si pone quando pranzo/ceno fuori casa: parecchi ristoranti non indicano tutti gli ingredienti nel menù, quindi ho il terrore di ritrovarmi con qualche sorpresa last minute, tipo il Grana (vaderetrosatana!) già sulla pasta, verdure di contorno mischiate con la carne, salsine strane già spalmate...

Nonostante questo, mangio regolarmente messicano, brasiliano, jappo, cinese, e sono sopravvissuta, e anche bene, a viaggi in Spagna, Grecia, Croazia, Austria, perfino in Repubblica Ceca. Non parlo dei viaggi a lungo raggio in qualche villaggio turistico, in cui c'è una cucina continentale e finchè eviti la pasta va tutto bene.

Sapete qual è però il paese a cui non credo sopravviverò? La Francia.

Qui lo dico e qui lo confermo: IO ODIO LA CUCINA FRANCESE.

martedì 2 agosto 2011

Cap'tain America


Sottotitolo: cosa non si fa per noia.

Sinossi del tutto personale e parziale

Semola, sì, proprio lui, il protagonista de La Spada nella Roccia, si risveglia negli Stati Uniti nel 1941, in pieno conflitto mondiale.
Come migliaia di altri patrioti, muore dalla voglia di arruolarsi e andare a combattere i Cattivi, ma avendo un fisico da...ehm...Semola, appunto, viene regolarmente perculato nei suoi numerosi tentativi di passare la visita medica.
Proprio quando pensa di essersi beccato un arresto per essersi presentato sotto falso nome al reclutamento, scopre invece che il ballerino con la parrucca di Shall we dance ha trovato in lui il candidato ideale per un esperimento improbabile.
Sostanzialmente, iniettandogli una sostanza blu non meglio specificata, in pochi secondi lo trasforma in un macho dalla tartaruga addominale perfetta e due pettorali talmente stagni da sembrare finti.
Ringalluzzito dal suo nuovo aspetto, si auto-nomina Cap’tain America (e guai a voi se pronunciate Capitàn) e corre in Europa a combattere i nemici del mondo con una tuta di poliestere che farebbe sudare anche al Polo Nord. (Non voglio sapere cosa abbia significato stare vicino alle ascelle dell’attore). E come combatte il nostro eroe? Con un frisbee. 
Il suo nemico giurato è Red Skull, che assomiglia paurosamente a Michael Jackson con una ustione di terzo grado da insolazione a Sabaudia. Se le cantano e se le suonano, e alla fine Semola vince e salva, come previsto, il mondo.

Che dire? Nulla, il film è talmente senza lode nè infamia che mi fa beige, cioé neutro.

Aspetti negativi:
  • Il film lancia un messaggio del tutto sbagliato. Ora tutti gli uomini si convinceranno che per avere un fisico da urlo basta assumere delle sostanze blu. Ci saranno delle crescite esponenziali nelle vendite di Viagra, ma l’unica cosa che diventerà più gonfia è il cervello che si ritrovano tra le gambe.

@ uomini: non vi azzardate a tirare fuori il cappotto lungo di pelle nera che avete nell’armadio dagli anni ’90. Neanche se assomigliate a Keanu Reeves

@ donne: non si limona una volta in tutto il film. Forse una, ma non come vorremmo.

Aspetti positivi:

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