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domenica 26 giugno 2011

No vabbè

Questa foto entra di diritto in una nuova rubrica, perché va ben oltre il Carosello degli orrori.
Dalla homepage di AmericanApparel (dovete però aspettare il turno, ci saranno ventimila foto nello slide show).
Non conosco bene il marchio, so solo che produce e vende abbigliamento e che è statunitense.
Mi sembra di capire che la filosofia della loro homepage è quella di pubblicare foto inviate dai clienti con indosso i loro capi. Senza censura.

Siete pronti?

venerdì 24 giugno 2011

Cambia il vento

Ma evidentemente non soffia abbastanza forte da far uscire dalle teste di cazzo le idee per le campagne pubblicitarie più stupide degli ultimi mesi.
Eh sì che avevano appena guadagnato punti con gli ultimi referendum.

foto: Insy Loan e lo stato delle cose

giovedì 23 giugno 2011

Pubblicità progresso

Menomale che c'è l'Europa.
Che oltre ad averci caricato di altre tasse e di altra burocrazia, di manager internazionali che infilano il pisello a forza dove capita e poi la figura di merda la facciamo tutti, ogni tanto partorisce queste piccole perle.
Beninteso, dietro c'è un messaggio social: una tessera sanitaria speciale per l'estate che ci copre in tutti i paese dell'EU. Ogni tanto penso:"Pensa se fossi uno straniero e dovessi avere bisogno di un dottore..." Sto male già al pensiero di un norvegese alle prese con il nostro sistema sanitario.
La tessera è valida anche in Svizzera, che non è poco. Lì, vi curano, e poi vi mandano a casa il conto. Cosa per cui dovrete farvi ricoverare in un altro ospedale dallo choc.
Dicevo, la tessera ci copre in tutti i paese dell'EU.
Lui, invece, è coperto in un altro modo.




mercoledì 22 giugno 2011

Come camminare sui tacchi - PREMIUM VERSION

Cioé, se loro riescono a fare questo, le donne che non ce la fanno devono farsi un esame di coscienza.
Due di loro fanno pure la ruota.

Video della sfilata uomo AI11-12 Dsquared2, vi prego guardatelo, dal minuto 13:16


Dsquared2 - sfilata uomo AI11-12


Io ho deciso che li voglio al mio matrimonio come damigelle.

De virtute Shopping virtualis

Tranquille, non è la solita tiritera a favore dello shopping on line (per quanto io sia pro-issimo), nè tantomeno un tipico servizio da TG1, dove si parla dei rischi, del periocolo di frodi, e di minchiate varie dovute al fatto che la media dei giornalisti televisivi ha centocinquant'anni e non capisce un cazzo. Del resto, più guardo Mi Manda Raitre e Report, più mi chiedo perché si perda tempo a parlare delle frodi on line quando ci fregano già tutti, dall'Enel al Fisco.
Anyway, oggi volevo solo parlare del potere salvifico (questa parola l'ho sentita usare solo a messa, non vedevo l'ora di usarla) dello shopping virtuale.

Quando mi sento depressa, oppure ho poco da fare al lavoro, apro qualche sito a caso nella mia lista dei 150 e-commerce preferiti e riempio il carrello.

Nelle giornate in cui mi sento veramente fffaiga, vado su net-a-porter e seleziono outfit da billioni di dollari. Quando ho molto tempo, apro yoox e riempio la dreambox scandagliando i  6 milioni di scarpe/accessori/vestiti. Ho già salvato dei pezzi dell'Autunno/Inverno, fate un po' voi.
Se ho molta voglia di comprare, da vera poraccia, vado su asos, dove i prezzi sono alla mia portata, ma lo stile che propongono è super attuale e super ben copiato dai migliori marchi di lusso.
Recentemente, visto il cambio di lavoro, mi sono data alla cosmetica e compilo carrelli di trucchi minerali, mi sono data l'obbiettivo di provare tutti i produttori del mondo e, credetemi, ce ne sono davvero tanti.

E poi?
E poi niente, dopo essermi stordita di shopping, chiudo il browser.
Questo è il vero shopping virtuale, intasare i server dei vari siti di e-commerce senza comprare nulla, hihihihih! E' come fare un giro per le vie del centro il sabato pomeriggio, tolta la calura estiva, la gente che puzza e spinge, l'aria condizionata tra capo e collo che provoca conseguenze devastanti.

lunedì 20 giugno 2011

Neanche se ti impegni

Scopro con estremo orrore che il prossimo matrimonio a cui devo partecipare prevede il fine serata in piscina.
COSAAAAA? Non ero stata pre-allertata!
Addirittura pensavo di farmi una ceretta soft visto che ho in programma di mettere una tuta con il pantalone lungo...

E mi ero organizzata per perdere quei 2 chiletti accumulati con troppi pranzi di lavoro a base di carbo e patate (=carbo) per il matrimonio successivo, quello di luglio, dove gli sposi sono stati così gentili da informarmi per tempo della piscina.

Quindi che faccio? Ok, mi metto di impegno. Siccome negli ultimi mesi sono stata pigra pigrissima pigrerrima, basta fare un po' di attività e mangiare meno schifezze...aiutata dalla fida mamma Sancho Panda, seguo una dieta ipocalorica per le due settimane che mi separano dall'evento. La dieta promette di perdere 3 chili in una settimana. Ok, non siamo così drastici, il mio obbiettivo finale è -2 quindi si può fare senza morire di fame.
E siccome sono ligia al dovere, corsa 3 volte la settimana.
In più ceretta da urlo, urlo nel vero senso della parola, disboscando quelle zone che d'inverno lasci stare e che fino ad agosto di solito non vedono la luce. Quelle che ti costringono a una posa da moglie del fachiro, che solo le circensi cinesi sanno fare, quelle che riescono a stare in equilibrio appoggiandosi sulla bocca e arrotolandosi fino a riuscire a pulirsi le orecchie con i piedi.
Neanche tutti gli anni di danza della mia vita mi garantiscono l'agilità necessaria a farlo in scioltezza.

Risultati a una settimana dall'obbiettivo:

venerdì 17 giugno 2011

La fede* non è tutto

Non sono interessata al calcio. Non lo conosco, non ne capisco niente. I due ultimi post sono sequenziali per un puro caso.

Non tifo Inter (giammai!), anzi, il contrario, sono nata rossonera in una famiglia di juventini, figuratevi un po'. Da quando Paolo Maldini non gioca più, seguo tiepidamente il Milan, con improvvise fiammate di interesse nei mesi in cui Beckham viene a farci lustrare gli occhi. Ecco, questo è tutto il mio interesse riguardo al calcio.

L'unico motivo per cui mi sto interessando all'Inter è questo:



Matrimoni c(i)echi

Cioé, le foto del matrimonio dei miei nonni in tempi di guerra trasmettevano più entusiasmo.

16 giugno 2011 1939 - Praga



E' vero anche che Praga, la mia città preferita nel mondo, ha un che di triste che si vede nelle facce della gente.
Come dicevamo con i miei compagni di classe quando ci siamo andati in gita, sembra che il comunismo abbia avuto delle conseguenze fisiche anche dopo che è finito.

Comunque, un bravo! a loro per averlo fatto in altro stato, relativamente con poco clamore, senza dare l'esclusiva a un giornale per fare soldi. Oppure per la furbizia se l'hanno fatto ma le foto girano già dappertutto.

martedì 14 giugno 2011

Danger - Non fatelo a casa

Leiweb ci regala questa settimana una gallery da non perdere: la tetta libera. Non si tratta di incidenti di percorso, come la parte superiore del bikini che vola via alla prima onda, ma di scelte di stile deliberate. Trasparenze, scollature laterali o altezza ombelico, maniche larghe, t-shirt in carta velina...ogni scusa è buona per mostrare i gioielli della corona. Solo che qualche volta si perde il senso del limite e del pudore, per cui il mio consiglio è di non farlo mai a casa. Salvo che non abbiate obiettivi a breve termine, diciamo a un paio di metri da voi. Non posto tutte le foto, vi invito a verificare che hanno giustamente inserito la regina del capezzolo al vento, Jennifer Aniston, che già ai tempi di Friends si era messa in evidenza per avere la malsana abitudine di non indossare il reggiseno e per avere dei capezzoli grandi come i tappi delle bottiglie da un litro e mezzo. Se la abbracciavi, ti facevi male, per questo Brad l'ha lasciata.

venerdì 10 giugno 2011

I conti in tasca

Non capisco perché ogni volta che la Keit esce di casa, la prima cosa che i giornali di gossip come corriere.it pubblicano, è un commento non tanto a come è vestita (beh, di quello che dice, manco a parlare, lei non parla, ottima strategia), ma quanto costa il suo abito.
Non capisco come questo possa costituire una notizia.
Mi sembra ovvio che una donnaragazza di 29 anni che ha vissuto per qualche anno in un mondo pseudo-normale compri da catene low cost come Zara e H&M e Gap e chipiùnehapiùnemetta. E mi sembra altrettanto plausibile che la duhessa di Hambrige possa spendere migliaia di sterline per un abito. Anche perché se non lo fa lei, CHI CAZZO CE LI HA I SOLDI PER FARLO?

L'abito incriminato è quello di Jenny Packham, indossato a una serata di beneficienza. 
Che sberluccica come la coda di una sirena. Io personalmente adoro.


Guardatevi la gallery su corriere.it.

Puntando l'accento sul costo dell'abito, evitano di scrivere la parte più importante: è magra da far paura e ha le spalle più larghe dei fianchi. E la dentiera più grande della pochette che ha in mano.
E, cosa, veramente deprecabile, suo marito gira con dei pantaloti troppo accorciati.

martedì 7 giugno 2011

Così fan tutte

Perché tutte andremmo a vedere una partita di tennis conciate così:




C'ha la faccia che dice: "Ammmighe, io ce l'ho fatta".

Si è fatta impagnottare e sposare (perché non è abbastanza cattolica per tenere le gambe chiuse, ma abbastanza per non volere un figlio fuori dal matrimonio) da uno dei manager più ricchi di Francia.
Per testimoniare che ha capito tutto del paese ospitante, sì è cosparsa di colla e si è buttata nel negozio di Yves Saint Laurent, (potesse succedere a noi!)

Lui, come testimoniano le foto su tg.com, è andato invece da Decathlon.

E nella piccola pochette da viaggio di lei, secondo me c'era la bambina.

lunedì 6 giugno 2011

Una fusione di cervelli

Piccola nota di aggiornamento per i pendolari lombardi: potete smettere di insultare Trenitalia, perché non esiste più.
L'oggetto dei vostri improperi deve diventare ora TreNord, nata dalla fusione di Trenitalia e Ferrovie Nord (nord di Milano), due delle società con i peggiori servizi forniti a quegli sfigati che per raggiungere Milano devono prendere il treno.

Copio da Wikipedia: è una società a responsabilità limitata costituita da Trenitalia e da FNM SpA per operare nel settore del trasporto ferroviario passeggeri della regione Lombardia.
Responsabilità limitata significa che nessuno è responsabile dei disservizi?

E pensare che finora, quando il mio treno regionale era in ritardo (sempre) mi consolavo pensando che tanto quelli delle Ferrovie Nord stavano peggio. E invece siamo diventati fratelli.

Come dice il titolo del post: una fusione di cervelli.
Una fusione di tipo nucleare, del genere che dopo l'esplosione resteranno solo detriti e rassegnazione.
Come a Nagasaki.

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