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giovedì 24 maggio 2012

Memorie di una sfiga


Oggi visita dalla dermatologa. Per chi non lo sapesse la mia dermatologa ha i baffi (vedete un ritratto realistico nella foto), ma tant’è.
L’appuntamento è alle 14, in uno studio a (sole!) 4 fermate di bus dall’ufficio.
Sposto la pausa pranzo, avverto il capo e mi imbarco. 

Da brava donnina previdente, ho messo un tacco basso perché c’è da camminare un po’.
A Milano è scoppiata l’estate. Lungi da me lamentarmi, ma se aspettava un giorno in più per me era meglio.

Il bus arriva, ok, sono solo 4 fermate, ma pigiata in mezzo a una mandria di studenti delle scuole medie, sì proprio quelli che hanno gli ormoni a manetta e puzzano come delle capre in mezzo alla stalla. Sì, quelli che sta per finire la scuola, non hanno niente da fare a casa e ciarlano concitati come se avessero ingoiato le pile Duracell. Cè tipaaaa, cè tipoooo…Voglia di adolescenticidio sta'bbona.

Arrivo allo studio in anticipo. Arriva la baffona e fa quello che deve fare. Ahia. Ahia. Ahia. Ehi, Tom Selleck, vacci piano, è la mia faccia quella lì sotto.

Prima di uscire mi dice dieci, dico dieci volte di non prendere il sole. Tranquilla zia, io non prendo il sole neanche al mare, io uso la protezione solare 50 al posto della crema viso, quando io mi spoglio in spiaggia si abbronzano gli altri da quanto rifletto la luce. Entiende?

Esco dallo studio e tàc! Mi si rompe un tacco. Achhhporcputtincul! Sono le 14.30. Sapete quanti negozi sono aperti prima delle 15 fuori dal centro di Milano? Una minchia. Mi avvio verso la fermata del bus camminando come una che cerca di trattenere una noce tra le chiappe. Tac. Pouf. Tac. Pouf…. Oh voi che vivete in provincia e credete che chi lavora a Milano fa una grande vita, “Eh, Milano, i negozi, le opportunità...!” Milano una minchia! Vi dico io. Sapete quanti calzolai ci sono in due chilometri di strada? NESSUNO. Sapete quanti negozi di scarpe? NESSUNO. E non cercavo un negozio di scarpe fighe, anche la Valleverde sarebbe andata bene, anche il Dottor Scholl… e invece neanche quello. Sarei stata la cliente ideale: ero obbligata a comprare, con poco tempo e poca scelta. Invece un bar, due bar, tre bar, un Pam, una stireria (“che ce l’ha un paio di scarpe che nessuno ha ritirato, numero 37?”), due negozi di abbigliamento per anziani (ma senza scarpe), un alimentari, un negozio della Kartell, ma senza Cinderella (sfigato!), una farmacia senza scarpe ortopediche. Come ho fatto a vedere tutti questi negozi? Semplice, il bus non è mai arrivato per un incidente, e io sono dovuta tornare in ufficio a piedi. Ho appena controllato, sono due chilometri.
Tutti camminando con un tacco solo.
E, per il piacere della Baffons, tutti sotto il sole cocente delle 15.00.
E dulcis in fungus, adesso tocca pure tornare a casa.

Secondo me le scarpe dovrebbero essere dichiarati beni di prima necessità e poter essere venduti anche dagli alimentari. Voglio dire, se vendono le sigarette, perché le scarpe no? Facciamo un sondaggio  rapido e indolore: secondo voi le scarpe sono più o meno necessarie del Puzzone di Moena?


38 commenti:

  1. Io sono pure intollerante ai latticini, per cui per me tutto il banco formaggi potrebbe essere rimpiazzato dal banco scarpe...anche io voto si'!

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  2. divertente questo post:) vorrei argomentare sul tema,ma riesco solo a pensare che a milano c'è il sole...argh!! e io che sto a tre passi dal mare devo sorbirmi la nebbia... :/

    nuova follower ;)

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  3. almeno dieci volte più necessarie!
    in ogni caso alla prima farmacia abbastanza figa e fornita che ti capita acquista le ballerine da pochette Dr Scholl!

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  4. Nooo...povera...nemmeno una farmacia che vendeva le ballerine da borsetta della Dr. Scholl???Possibile?

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  5. Assolutamente necessarie.. mi ha fatto venire in mente un episodio che invece mi è capitato quando lavoravo in centro. Avevo messo un nuovo paio di zeppe e durante la pausa pranzo da montenapoleone siamo andate in brera..... ecco secondo me le stimmate fanno meno male... e la sera dovevo pure fermarmi per l'aperitivo. In piu avevo esaurito il tempo della pausa e alle 6 proprio non riuscivo a arrivare coi miei piedi sanguinanti al primo negozio di scarpe (ok, sotto avevo Dior, ma come dire, non era il caso!!!!!!). Cosi ho supplicato la mia amica dell'aperitivo, prima di venire a prendermi, di fare un salto da Lolita in corso e prendermi un magnifico paio di ballerine color cuoio che gia volevo prendere e quel giorno si intonavano perfettamente con la mia mise e di portarmele in ufficio... che figata!

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    1. Di' invece che ti sei inventata tutto per comprare le scarpe che volevi...

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    2. Dì invece che ti sei inventata tutto per farci schiattare di invidia...

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  6. Oh voi che vivete in provincia e credete che chi lavora a Milano fa una grande vita, “Eh, Milano, i negozi, le opportunità...!” Milano una minchia!

    ECCO IO ERO UNA DI QUESTE, QUANDO AVEVO 25 ANNI ED ERO APPENA LAUREATA E SONO VENUTA SU A MILANO IMMAGINADOMI DONNA IN CARRIERA PASSEGGIARE CON DISINVOLTURA SU UN TACCO 15 TRA SANPIETRINI...
    Ora sono ben felice di vivere nella mia dolce Romagna e venire a Milano solo mensilmente, per lavoro!

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  7. c'è una sola soluzione, razionale, pratica, risolutiva: cambiar casa
    :-D

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  8. una volta in una situazione simile mi ha salvata una bancarella di cinesi...dio benedica le scarpe cinesi

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    1. beata te!
      io tiratissima nel mio primo completo da 'cattivissima', borsa professionale, fresca di parrucco, sicumera da vendere al chilo in abbinamento all'occhiale scuro, arrivo in centro per la mia prima udienza e avanzo scialla sui sanpietrini. inutile dire che uno di questi piccoli bastardi di porfido s'ingoia il mio tacco! Ovviamente il tempo è tiratissimo (sfigata disorganizzata). Ovviamente siamo nella strada coi negozietti fra i più cari della città (sfigata e squattrinata). Insomma...ho pianto sullo scontrino come un pupo per i successivi tre mesi...
      ....a dire la verità mi sale la carogna ancora in 'sto momento (e son passati 6 anni!).

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    2. Almeno le hai ammortizzate le scarpe, le indossi ancora oggi?

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    3. seee...figurati!
      riparlarne ha risvegliato il dolore
      ...eh, i tempi in cui essere squattrinati faceva specie...

      mo' mi ci sono abituata ;-)

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  9. La relazione scarpe-puzzone di Moena mi ricorda tanto le sneakers di mio figlio grande.

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    1. Dough! Devo dire che questa è una delle cose che temo di più della prossima convivenza, insieme alla divisa del calcetto sudata.

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    2. fai una scarpiera direttamente in terrazzo!!!!!e ti salvi l'olfatto....
      cindy

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  10. Puzzone di Moena... me-ra-vi-glio-so.

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  11. di certo più necessarie dei baffi e degli adolescenti sudati.

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  12. lo fanno apposta per non farcele comprare!!! tutti i negozi di scarpe sono in centro, in periferia solo schifezze o cinesi!!!!!!!!!! congiura!!!

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    1. Gli architetti urbani sono uomini, questo spiega tutto.

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  13. Maa...una dermatologa coi baffi credo sia illegale!!

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  14. POVERA!!!!Qunado la scarpa di abbandona é una tragedia. Mi viene in mente il giorno di freddo polare in cui mi misi gli stivali uggs e quando scesi dal tram ero nel mezzo della nevicata del 56...non so come spiegare la sensazione di camminare in due zattere piene di acqua gelata...
    Cmq anche le macchinette x vendere le scarpe non sarebbero una cattiva idea - come quelle dei preservativi ma piú grandi e OVUNQUE

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  15. POVERA!!!!Qunado la scarpa di abbandona é una tragedia. Mi viene in mente il giorno di freddo polare in cui mi misi gli stivali uggs e quando scesi dal tram ero nel mezzo della nevicata del 56...non so come spiegare la sensazione di camminare in due zattere piene di acqua gelata...
    Cmq anche le macchinette x vendere le scarpe non sarebbero una cattiva idea - come quelle dei preservativi ma piú grandi e OVUNQUE

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  16. Uashuashuahs, fantastica! Voto si!

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  17. Ciao, arrivo da non so piu quale blog (credo Lucy, ciao Lucy!)...non saro' la prima a farti i complimenti per il nick, ma complimenti lo stesso!
    A me una volta s'e' rotto l'infradito e c'era solo un tabaccaio in zona, allora sono entrata e ho preso un pacchetto di big babble, spiegando che le avrei usate per riattaccare la scarpa, e il tipo ha avuto un moto di pieta' e mi ha prestato l'attack. Ho fatto una figura pietosa ma alla fine l'infradito era come nuovo grazie a questo gentile signore che tra l'altro non ha fatto una piega :-)

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  18. Eccoquesto è il mio peggior incubo:che mi i rompa un tacco mentre sono in giro...a negozi chiusi per di più!Ci credi se ti dico che c'è stato un periodo in cui giravo con un altro paio di scarpe in macchina?Poi vabbhè..io ho la fortuna di vivere in un paese..quindi pochi metri e posso rientrare a casa...

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  19. post simpaticissimo! complimenti. però ti sfido a camminare con i tacchi sui san pietrini a Roma....

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  20. Son d'accordo: servirebbero, proprio come dici tu.
    Fortunatamente posso dire di non aver mai rotto un tacco, ma forse è solo perchè non li porto abbastanza.
    Però una volta ho riparato l'infradito di un amico con uno dei miei braccialetti in corda.
    E un'altra volta, ad un matrimonio, ho prestato le mie infradito di ricambio ad un'amica a cui si è rotto il tacco appena arrivata, così mi sono costretta a tenere i tacchi tutto il dì.
    Beh, però se devo dire quante volte mi è entrata l'acqua nelle scarpe basse... uff!

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  21. sono stata a Milano la settimana scorsa e...io avevo difficoltà a trovare un supermercato! Immagino un negozio di scarpe! ;)

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  22. A me una mattina alle 8 mi si è rotta completamente una scarpa a zeppa di sughero, manco fosse un tappo di moscato.
    Sconsiglio a tutte di comprare 'sto tipo di scarpe, si possono dividere in 2 improvvisamente!!!!. Ovviamente tutti i negozi di scarpe a quell'ora chiusi tranne uno di cinesi. Le scarpe cinesi pagate 12 euro facevano schifo, ma almeno mi hanno salvato tutto il giorno al lavoro...
    Cindy

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  24. riesci a rendere simpatica anche una ''tragedia''.

    I baffi della dermatologa sono peggio di una scarpa senza tacco:D

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