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giovedì 30 ottobre 2014

Le tre cose

Si, lo so, sono stata via. E non ho nemmeno una scusa.
Cosa ho fatto in tutto questo tempo? Niente di particolare.
Mi sono laureata?
Sì.
A marzo. Da lì in poi non ho veramente scuse.

Mi sono sposata?

No, e non sono nemmeno in procinto di.
Però il Cavaliere Impavido ha postato su Facebook le foto di una spa dove ci trovavamo il giorno dopo un matrimonio, commentando "post matrimonio" e la gente crede ci siamo sposati. Sono giorni che riceve gli auguri da gente che non sente da anni.

Ho fatto un figlio slash sono gravida? Naaa.

Ho subito traumi? No (corna di rito).

Insomma dove sono stata? Sempre qua. Non sono nemmeno andata in ferie.

Ringrazio il Club delle Stronze, che a vario titolo mi hanno sollecitato, e per ultima Sara, che con il suo "ma insomma? sparita?" ha fatto scattare la molla.

Non è che non avessi cose da scrivere, non avevo voglia di mettermi davanti al pc la sera, e durante il lavoro è impossibile.
Diciamo che dopo la laurea, dopo due mesi passati al pc con l'ansia da "ce la farò?", una relatrice che si è trasferita all'estero, la burocrazia dell'università italiana, mi sono presa una pausa. Non tanto dal blog, quanto dalla vita (lavoro a parte). Non ho fatto NULLA. Ho preso 4 chili di pigrizia.
Ma è ora di basta.

Credo, in parte, di avere ammortizzato la nuova vita. Quando, un anno fa, mi sono trasferita nella nuova casa e ho inziato la convivenza, mi ci sono buttata come saltando con il bungee jumping. Sì, stavamo insieme da una vita e sì, abbiamo impiegato tre anni a costruire la casa, quindi non è stata una cosa improvvisa; ma dopo 3 anni di attese degne di Matusalemme, ritardi, rallentamenti, all'improvviso la casa era finita quindi bum! ci siamo entrati. Dalla mattina alla sera. Ieri ero a casa mia (dei miei genitori), oggi ero nella nuova casa.

Non credevo di avere accusato il colpo, perché tutti i giorni mi alzo felice e convinta della mia scelta. Soprattutto quando guardo la faccia imbronciata del Cavaliere Impavido, che quando dorme sembra un bambino. Sono convinta anche quando si alza e vuole scherzare anche se io sono un orso.
All'inizio era un po' strano entrare a casa dei miei genitori senza abitare lì, ma una volta compreso che anche se me ne ero andata di casa non ho perso lo status di appartenente alla mia famiglia, anche l'ultimo dubbio è sparito. Sono sopravvissuta anche al fatto che il giorno dopo che me ne sono andata mia sorella ha completamente rivoluzionato la mia camera, come se avesse un piano che covava da anni. Ha eliminato il mio letto rendendo impossibile un eventuale ritorno. Comunque, non ho reagito mettendole le mani al collo, la considero una grande prova di maturità.

Detto questo, credo che in questi mesi ho assorbito la nuova vita e oggi, dopo un anno esatto, comincio a realizzare che questa è la mia nuova vita. Come lo so? Qualche volta mi sveglio la mattina pensando di essere ancora nel mio vecchio letto. Secondo me significa che il mio cervello si sta abituando. Di base, fino ad ora, non sapeva dove fossi. Il mio corpo si alzata tutte le mattine, andava a lavorare, tornava e giocava alla piccola massaia, ma il mio cervello era in stand by.

Ora che i pezzi stanno tornando al loro posto, ecco le tre cose che ho imparato in questo anno.

Il mio (secondo) miglior amico

Se, come me, state fuori casa 12 ore al giorno, e non volete vivere di junk food, la salvezza è il freezer. Io surgelo di tutto. Il Cavaliere Impavido, abituato a un padre chef che rientrava alle 5 di pomeriggio e ad avere una cena fresca tutti i giorni, rimane basito dalla mia capacità di surgelare (e dalla dote di Tupperware fornita dalla provvidenziale Madre Mordo). È convinto che possa congelare anche lui, se si distrae un attimo. Ma accidenti, viviamo in campagna, le verdure arrivano ad ondate di quantità industriali da parenti e amici, che faccio le butto? Mangiamo per un mese zucchine, un mese insalata, un mese carote a seconda di quello che cresce (indipendente da quello che si è piantato, tra l'altro)? Non si può, sua maestà si annoia presto. E poi in inverno vado a comprare la verdura di serra, o proveniente dall'altra parte del mondo, magari scongelata? Ecchecchez, un po' di saggezza e un freezer grande quanto un armadio. Ho fatto vellutate di tutto, ho surgelato verdure a pezzetti, sminuzzate, polverizzate. Cipolle monodose pronte per il risotto, prezzemolo tritato per, boh, qualsiasi cosa serva, sedano a cubetti per il sugo. Tutto quello che è possibile surgelare, perfino il lievito di birra. Freezer, mon amour, nella mia scala dei preferiti, vieni subito dopo il phon.

Il nemico numero uno

È la pigna della roba da stirare. Anche se fingete di non vederla, se la ignorate per giorni, settimane, lei non se ne va. Resta lì, e cresce. Più la schifate, più lei resta lì, la stronza. E cresce, cresce, cresce, finchè un giorno vi voltate, e vi sta inseguendo, perché ha iniziato a camminare.
Anche se avete elaborato un malefico piano in cui stirate solo lo stretto necessario (cioé quello che si vede in pubblico), lei vi aspetta paciosa, certa che alla fine l'avrà vinta. E ha ragione, cazzo. Al momento non posso permettermi di pagare una persona che lo faccia per me, e mi rifiuto di chiedere una mano a mia suocera, a parte per le camicie del Cavaliere Impavido, che per fortuna usa solo ai matrimoni. È una roba di orgoglio, che non durerà molto. Solo finché non dovrò fare una scelta tra uscire una sera o stirare. Allora cederò, farò un bel pacchetto e consegnerò tutto alla volenterosa suocera.

Una foto pubblicata da OggiMordo (@oggi_mordo) in data

I veri abitanti

Abitando in campagna, non ho grossi problemi di vicinato. La casa più vicina è a una decina di metri, e un intero lato del giardino confina con una fattoria. La cosa che ho detto più spesso è: "Cavaliere, un maiale ci sta mangiando la siepe".
In compenso, tutta questa campagnitudine si manifesta in insetti. Ho ormai accettato il fatto che i veri abitanti di casa mia non siamo noi due, ma le mosche. Le mosche sono gli animali più stupidi della terra. Davvero, un giorno si estingueranno e sarà solo colpa loro. Hanno la capacità di entrare in casa dalle più piccole aperture, da un dito di finestra aperta, e la deficienza per passare il resto del tempo a cercare di uscire dalle vetrate chiuse. Al piano di sotto c'è la cucina, loro entrano, passano al piano di sopra e non sanno come andarsene. Non ce la fanno nemmeno se spalanchi le finestre, no, loro si incaponiscono sul quarto di finestra che non si può aprire. E allora sai che c'è? Crepate, capre.
Le trovi il giorno dopo cadaveri sul davanzale, oppure suicidate nel water. Peggio per loro, e pace all'anima dell'ecosistema mondiale. RIP.



3 commenti:

  1. Appena sono andata via di casa i miei hanno trasformato camera mia nel salotto che hanno sempre sognato... Non è una bella cosa ^_^

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  2. ...io un po' che fossi scappata per sposarti ci avevo pensato, lo debbo ammettere

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  3. Ormai sono anni che non vivo più a casa dei miei,ma la mia camera è rimasta intatta, come l'avevo lasciata.
    Quando i miei hanno cambiato casa, la mia camera è stata smontata e rimontata nella nuova casa.
    Ho scoperto però che in mia assenza la camera viene trasformata in un ripostiglio e assume le sue reali sembianze solo quando sono in procinto di tornare per le vacanze.

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