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venerdì 9 settembre 2011

VFNO Milano 2011 - Pensieri in libertà

La racconto così perché il flusso di pensiero è estremamente rappresentativo del flusso di caos che ha governato la serata.

Ore 18.15 s’esce dall’ufficio con due colleghe. Metro ok, situazione sotto controllo. Verso le 19 sono fuori da Sephora in Corso Vittorio Emanuele. Non sembra ci sia molta gente. 25 minuti per avere un cocktail, ok c’è molta gente. La pipetta a fianco a me dice alle amiche: “Fanno un cocktail con…aspetta che chiedo. Il lime. Boh, che ne so cos’è.” Ma come non sai cos’è il lime, ma quanti anni hai, sei? Mi faccio fare una foto con le mie colleghe che viene stampata su una pin. Sembriamo uscite da una pubblicità di Estée Lauder, cazzo amico fotografo, sei bravo! Ora posso dire che sono una persona importante, la mia faccia è sulle spille. Peccato che ci fosse la macchina del vento e resterò spettinata forevah. Questo cocktail a stomaco vuoto non è stata un’ideona. Ok andiamo da Replay, coda per entrare, coda per uscire. Unico angolo senza ressa: la cassa. Ok andiamo da Gap. Sembra di essere caduti in una puntata di Madmen. Gli anni 40-50 cominciano a smarronarmi. Pausa conversazione con la Zitella:
Oggi Mordo: “Dove minkia sei?”
Zitella Acida: “Per la cazzo di strada”
Oggi Mordo: “Eddai cazzo, Gianluca!”
Rifletto sul fatto che siamo proprio due educande. Finalmente arriva, io la riconosco dai pantaloni rossi, lei dalla mi borsa giallo giallissimo; siamo due faine del riconoscimento. Lei è sfatta da una giornata di lavoro, io anche e in più semi-ubriaca. Siamo la coppia perfetta. Abituate a girare per sagre e feste di paese, dove se  perdi la mamma è finita, mi prende a manina come all’asilo. In giro ci sono frotte di gay con pochette più belle della mia. Morite! L’amica mi trascina da un’altra amica, nello store di una nota stilista che è presente nel negozio. “Presente” è una parola grossa. La terza ci rivela: “Volete fare una foto con lei? E’ ubriaca persa e si sta divertendo tantissimo, direbbe di sì anche a un barbone della metro”. Le chiedo se quella vicina alla stilista sia la sua amante segreta lesbica. No, è il direttore della comunicazione che probabilmente le sta ricordando di stare dritta e non dare l’aria di essere ubriaca e le sussurra i nomi delle persone attorno. Fa molto Il diavolo veste Prada. Usciamo. Certa gente si è vestita come se dovesse andare alla cresima del fratello, poi all’ultimo momento si fosse ricordata che dopo deve andare a rimorchiare. Metà educanda, metà zoccola. Brusio costante di sottofondo. Cerco in tutti i modi di non farmi schiacciare i piedi, una parte di uno è già ricoperta da un livido che mi sono auto-procurata. Mamma mia quanto sei gay tu! Per favore sopprimiamo quelli che vanno in giro con il passeggino e i neonati. Ma che genitore di merda sei? Ci raggiunge uno scrittore spiantato che passa il tempo a denigrare Milano e il Circo che ci circonda. Ritorna nel brufolo nel quale hai vissuto nell’ultimo anno, per favore. E togli le mani dalla Zitella. Ma dove pensa di essere quella che si fa le foto con le amiche? In gita scolastica? Sembra di essere alla sagra (cit. la Zitella) dove tutti sono vestiti mediamente più fesciòn. Comincia a non essere positiva questa ultima caratteristica. Ecco che si riparte, via Montenapo (come dicono quelli ffaighi) è ingolfata davanti a Paul & Shark, dove, si dice, arriverà Scamarcio. Dopo quello che ho visto e scritto di lui, è in fondo alla lista dei 10.000-motivi-per-cui-vale-la-pena-sopportare-la-ressa. Entriamo in un’altra nota griffe italiana. Sorpresa! Ritrovo l' amico-del-cuore e la compagna. E’ incinta di qualche mese, altissima, con una tuta di seta che non nasconde e non evidenzia la pancia, sono le 21 e la sua pelle è stupenda. Ha una pochette megagalattica e delle tette da urlo. E simpaticissima e dolcissima. Tutto questo mi sembra profondamente ingiusto. Ciao, vado a suicidarmi e ritorno. Qui con gli anni ’40 hanno esagerato, sembra di essere alla festa di compleanno di Olivia di Braccio di Ferro. Fa caldo, sono sudata, sono fiera della mia pochette, meno delle infradito. Mi sento fuori luogo e anche un po' dentro luogo. Ok 21.45. Ho raggiunto il limite estremo, ritorno al Paesello. In via Senato una signora straniera mi chiede indicazioni. Ottimo, vuol dire che sembro adeguatamente agghindata per l’occasione. “Abita qui?” mi chiede. Signora mia, se abitassi in via Senato, questa sera sarei alle Maldive. La aiuto, ma poi, per tornare a casa…sono talmente pratica delle vie del VS (Vero Shopping) che, per arrivare alla metro, devo usare il GPS sul cellulare. Non sto scherzando.

Trend rilevati:
- mood del momento: anni ’40, colori mogi e abiti della nonna
- mood della serata: invitato/a alla porno-cresima
- molte ragazze hanno dimenticato la gonna a casa
- molte di più hanno dimenticato la dignità

Persone viste strusciarsi sui muri: 1
Vip importanti: 0
Vip secondari: mille mila
Wannabe Vip: mille milioni di mila
Sfigati: secondo i sindacati tre milioni, secondo le autorità 30

9 commenti:

  1. Urca. Io non c'ero.
    Come sfigata vestita male mi sembrava di essere la 300000001. E o sono la prima o niente!
    Mi è piaciuto questo post.

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  2. cioè, cosa-mi-sono-persa....

    gogo

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  3. Ho fatto bene a non andare. Ma forse la mia parrucchiera voleva andarci ma io ero li a rompere i maroni. E quindi si e' vendicata... Si si e' andata cosi!

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  4. Ma è meraviglioso leggerti! Io non ho mai vissuto la vita che descrivi, penso che chi non abita a Milano e limitrofi non possa capire vero?
    Quindi continua ti prego, è come stare davanti alla tv!
    :)

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  5. oh no, voglio anch'io vestirmi per andare ad una porno-cresima!

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  6. Hai dimenticato di citare il momento in cui ti ho detto che era passata Jo Squillo e hai voluto correrle dietro.

    E' stato Il Momento Della Serata.

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  7. Mi sto scompisciando XD
    C'ero anche io a quella serata ed è stata una delle esperienze piu deleterie della mia vita

    http://scatolonedeiritagli.blogspot.com/

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  8. http://lafacctory.blogspot.it/2011/09/vogue-fashion-night-out-roma-al-party.html

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  9. Mi consola molto non essere la sola a pensarla così, poco fa ho pubblicato un post dello stesso tenore...
    Depressione e tristezza a fiumi proprio!

    Alessandra

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